Sotto e sopra il suolo, vita e rigenerazione


Sotto e sopra il suolo, vita e rigenerazione
Arte, scienza, cultura e natura
in dialogo per la salvaguardia del suolo
 
“Il suolo è la materia prima di ogni economia;
è una struttura viva che genera vita”.
 
 
L’economia del suolo, più specificatamente il suo uso ai fini della sopravvivenza, è il filo conduttore che connette concettualmente il concept narrativo del progetto, ossia “il mito di Persefone, la favola di Pinocchio e le installazioni site-specific degli artisti Angelini, Calizza, Crimella, Melappioni”.
La mitologia greca narra del rapporto uomo-natura e di come l’equilibrio del cosmo fosse influenzato dalla loro relazione. Al mito di Persefone, figlia della dea Demetra, sono strettamente legati gli accadimenti tra il sotto e il sopra del suolo. Tralasciando i dettagli della vicenda che costrinse la giovane fanciulla a vivere negli inferi con il dio Ade, ci soffermiamo, invece, sul fatto che il mito di Persefone e Demetra sia stato lo strumento per spiegare un fenomeno naturale come l’alternarsi delle stagioni: il sonno e il risveglio della natura, il tempo della semina e della raccolta. Il mito ha, dunque, come protagonista il suolo, l’inizio della pratica agronomica e dell’economia a essa legata.
La favola di Pinocchio, nel nostro caso l’episodio del “Campo dei Miracoli”, ci aiuta nella comprensione di un altro aspetto legato alla terra.Lo storytelling de “Il Campo dei Miracoli”è lo spazio narrativo che, nel progetto Sotto e sopra il suolo, vita e rigenerazione, prende forma per raccontare l’economia lineare. I bozzetti e le fotografie originali del film Pinocchio (2019) del regista Matteo Garrone, attraverso le installazioni dell’artista Bruno Melappioni, vengono portate in scena per rappresentare e approfondire proprio tale economia e il fenomeno dell’estinzione della biodiversità.
Che attinenza hanno con l’economia lineare il Gatto e la Volpe, Pinocchio e il Campo dei Miracoli?
I protagonisti sono: le monete (l’economia); il Gatto e la Volpe (l’inganno); l’uso insensato del suolo (il campo). La semina delle monete di Pinocchio, economia per economia, infatti non produrrà mai buoni frutti gravidi di altra vita, ma solamente un bene effimero per pochi (il Gatto e la Volpe). L’unico risultato della semina in questione è la speculazione economica.L’economia lineare è tra le cause principali dell’erosione del suolo, delle biodiversità che lo abitano, dell’humus che lo alimenta e lo rende nutrimento.
 
(…) «L’artista Bruno Melappioni focalizza il falso e facile profitto di tali azioni umane. Sul suolo sono adagiate delle opere di ferro raffiguranti monete che evidenziano il discorso riconducibile al Campo dei Miracoli della favola di Pinocchio. Nell’orto messo in scena dall’artista, appare anche evidente il focus sul fiore e sull’ape. Con un grande fiore dai petali staccati e api dalle grandi dimensioni, realizzati mediante la lavorazione di fili di ferro, Melappioni intreccia la materia con lo spazio circostante creando delle forme che conversano con il vuoto. Purtroppo, questi piccoli animali sono in declino poiché minacciati dai pesticidi e dalla perdita di habitat a causa delle monocolture e dei cambiamenti climatici. Ci viene quasi suggerita l’urgenza nel modificare qualcosa di efficace per difenderli e salvarci» (…).
 
 Il percorso espositivo, che si inserisce nel suggestivo Parco della Valle dei Templi di Agrigento, luogo che da millenni custodisce la biodiversità mediterranea, si propone di essere una nuova epifania della vita che si muove e struttura all’interno del suolo, che aspetta di essere “riconosciuta” per venire reintegrata nel patrimonio emotivo delle singole persone.
All’orto dell’artista Bruno Melappioni, che declina il tema dell’economia lineare e dell’estinzione, seguono gli orti che narrano l’economia circolare e la struttura del suolo, utilizzando le parole chiave: struttura, organizzazione, armonia, equilibrio, rigenerazione e biodiversità.
 
(…) «L’artista Marco Angelini vuole porre l’accento su quanto il mondo all’interno del suolo sia per la maggior parte delle persone un concetto astratto perché non si vede. Le sculture di Angelini animano elementi naturali di recupero come il legno, l’ametista, ma anche tubi per l’irrigazione dei campi e figure di poliuretano espanso che creano forme astratte-umanizzate, come ama definirle l’artista. Difatti le sculture, singolarmente o raccolte in cerchio nell’installazione, traghettano la definizione di natura parlante. I motivi circolari sono presenti fin dall’età preistorica andando a significare di volta in volta il cielo, la terra, il ciclo della vita e delle stagioni, il percorso del sole» (…).
 
(…) «L’analisi creativa, nella quale Alessandro Calizza si sporge, cerca di sovvertire il tema centrale, ponendo differenti quesiti, primo tra tutti in che modo la rigenerazione del suolo ci riguarda da vicino. Vermi fuori scala, surreali nella paradossalità e pop nel colore fucsia che li riveste, sono adagiati sul terreno alla base dell’albero. Il groviglio della loro natura induce il pubblico a interrogarsi sulla meticolosa attività dei lombrichi, contribuendo a una riflessione che si ramifica in varie direzioni. Si tratta di creature fondamentali per la salute del suolo, poiché proprio attraverso la loro digestione, lo arricchiscono di flora intestinale con importanti microrganismi che ne aumentano la diversità biologica» (…).
 
(…) «L’ispirazione artistica pare indugiare nella ricerca costante di un equilibrio fragile e precario nel quale racchiude un senso di fine. La scienza, declinata nell’opera scultorea, acquisisce un valore di arma benevola, di opportunità; l’arte racchiude la propria narrazione e, attraverso la rappresentazione, un dispositivo sensibile diventa irrimediabilmente motore di consapevolezza collettiva. L’arte e la scienza hanno nella loro sostanzialità la volontà di sconfiggere il peso e l’opacità della materia, attraverso il potere immateriale dell’intuizione. La forma alchemica fatta di analisi, calcoli, schemi, misurazioni, lasciano il passo al gesto artistico per divenire immagini, cifre, icone ovvero chiavi di volta per illuminazioni emotive e spirituali: letture empatiche del reale» (…).
 
Ritornando alla narrazione dell’economia e al fatto che coinvolga in essa la vita di ogni essere vivente, ci domandiamo: chi sono il Gatto e la Volpe nella storia e nella contemporaneità dell’economia? Pinocchio ha imparato la “lezione” anche in questo campo?
Trattare il tema del suolo vuol dire trattare la materia della nostra sopravvivenza. Il mito, la favola e l’arte visiva sono ecosistemi della comunicazione, strumenti educativi per la promozione di una nuova forma mentis ecologica capace di riconnetterci profondamente con la natura e la conoscenza di essa. Tra gli obiettivi che la collettività mondiale persegue vi è, infine, quello dell’informazione e della formazione da rivolgere ai “tanti” Pinocchio che scelgono di vendere l’abbecedario, simbolo della conoscenza e della cultura, per inseguire il sogno atavico della ricchezza facile e dannosa.
 
 
(Le descrizioni degli Orti d’Artista sono estratti dai testi critici a cura di Giusy Emiliano) 

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